LASSITÀ VAGINALE: come trattarla?

La lassità vaginale – che si identifica nella sindrome della wide vagina – è una condizione caratterizzata da una perdita di tonicità delle pareti vaginali con alterazione della “architettura strutturale” della vagina e aumento dei diametri interno ed esterno, con conseguente dilatazione dell’ingresso della vagina. Il parto naturale è la causa principale di lassità vaginale, in quanto il passaggio del feto può essere cosi “stressante” per i tessuti da non permettere un ritorno alla elasticità precedente anche per molti mesi.
Questa condizione determina in alcuni casi episodi di incontinenza urinaria nel post partum (soprattutto dopo uno sternuto o un colpo di tosse) e spesso insoddisfazione nei rapporti sessuali dovuta alla scarsa frizione fra il pene e la vagina.
Questi problemi si esacerbano se i parti sono ravvicinati e/o avvengono in età più matura, quando ci troviamo già di fronte a una carenza di collagene e a una maggiore difficoltà alla sua rigenerazione spontanea.

Altre cause di lassità vaginale possono essere legate a parti operativi (applicazione di forcipe o ventosa, ormai inusuali ai giorni nostri) o a forti dimagrimenti, che alterano la struttura muscolo-epiteliale della vagina, compromettendone elasticità e tonicità.
La muscolatura vaginale è più rilassata, la vagina meno elastica e il disturbo più frequente è legato alla vita sessuale: i rapporti diventano meno soddisfacenti sia per la donna che per il partner, a causa della minore aderenza del pene alla vagina stessa.

Inoltre in molti casi la lassità vaginale è associata ad episodi di incontinenza da sforzo o da urgenza, oppure a minzione imperiosa.

Le cause più frequenti sono:

  • parti ravvicinati,
  • parti in età più matura quando il collagene presente in vagina si rinnova con meno facilità rispetto ad una donna giovane,
  • peso fetale elevato,
  • traumi ostetrici,
  • isterectomia (con perdita della naturale sospensione del fondo vaginale),
  • modificazioni importanti del peso corporeo,
  • aging

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