Vulvodinia e terapia rigenerativa

COS’E’ LA VULVODINIA?

La vulvodinia è una patologia multifattoriale che colpisce 1 donna su 5 dai 20 ai 65 anni, più frequente in età fertile.

È caratterizzata da dolore e bruciore nell’area vulvare senza lesioni cliniche visibili. Nella maggior parte dei casi il dolore è localizzato a livello del vestibolo vaginale.

Il meccanismo scatenante la sintomatologia pare essere legato ad una iperattività dei mastociti che, stimolati da traumi, infezioni ricorrenti, stili di vita inadeguati (biancheria sintetica, detergenti intimi aggressivi, abbigliamento troppo aderente, ecc…), scatenano una risposta immunitaria abnorme con edema e irritazione, inoltre attivano il “nerve growth factor” che aumentano la percezione del dolore con conseguente iperalgesia.

Il dolore provoca inoltre un ipertono del pavimento pelvico, determinando cosi la comparsa di un circolo vizioso che spesso è responsabile di uno stato di ansia, disagio e depressione.

La diagnosi si basa su una accurata anamnesi e sulla positività del Q-tip test ( una leggera pressione con un cotton-fioc sull’area vestibolare obiettivamente scatena un dolore intenso e acuto).

Terapia: anestetici locali, antidepressivi, ansiolitici, TENS, fisioterapia.

Di recente si ottengono risultati promettenti con le terapie abitualmente usate nell’atrofia vaginale: la riepitelizzazione della mucosa e l’aumento di fibre elastiche e collagene impediscono agli stimoli irritativi di stimolare l’innervazione vulvo-vestibolare, contrastando la iperalgesia.

Parliamo quindi di terapia rigenerativa con cellule staminali autologhe di origine mesenchimale, associata a Laser terapia e carbossiterapia vulvare.

D.ssa Marina Mantovani


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