La cicatrice perineale più frequente è legata alla episiotomia, incisione chirurgica del perineo al fine di allargare l’apertura vaginale al momento del parto.
In passato si pensava che l’episiotomia fosse meno dannosa di eventuali lacerazioni perineali durante il parto, ma gli ultimi studi dimostrano che in realtà le donne sottoposte a questo intervento hanno rischi maggiori di complicanze, quali infezioni, difetti di cicatrizzazione, difficoltà nei rapporti sessuali e riduzione del tono del piano perineale. Tuttavia viene ancora praticata nel 60% dei parti al nord e nel 79% dei parti al sud, quando in realtà l’unica indicazione è una sofferenza fetale in una fase già avanzata del periodo espulsivo.
Altre cicatrici perineali che possono creare problemi sono legate all’asportazione della cisti della ghiandola di Bartholin (situata nella parte inferiore della forchetta vaginale) o del dotto delle ghiandole di Skine (situate ai lati dell’uretra), o a incisione di ascessi, o ancora a traumi perineali.
Le cicatrici perineali creano un accollamento della superficie cutanea con alterazione della microcircolazione e perdita di elasticità, che determinano difficoltà di distensione dei genitali esterni durante la fase di eccitamento nel rapporto sessuale. In alcuni casi possono anche ostacolare la penetrazione rendendola molto dolorosa. Generalmente le cicatrici vengono trattate con terapie locali a base di creme emollienti, che danno risultati modesti e devono essere applicate precocemente e per lungo tempo.
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